Tra i tanti campi d’intervento del coaching strategico vi è anche quello della leadership. Il coaching, infatti, può essere d’aiuto ai leader per creare o migliorare la propria strategia di leadership, per cambiare il modo in cui si relazionano ai propri colleghi e dipendenti e il modo in cui prendono decisioni.
L’executive coaching è la branca che si occupa nello specifico degli interventi di coaching rivolti a figure apicali all’interno dell’azienda, come manager o dirigenti.
Il coaching strategico, approccio elaborato da Giorgio Nardone, fornisce interessanti spunti e tecniche di lavoro per agire in maniera mirata sul leader e sull’ecosistema lavorativo che lo circonda.
In questo articolo vedremo come il coaching strategico può aiutarti a costruire una leadership efficace e vincente.
Perché il leader dovrebbe essere seguito da un coach?
Il coaching strategico può essere d’aiuto a un leader in numerose situazioni. Prima di iniziare un intervento di coaching, si stabiliscono degli obiettivi su cui si desidera lavorare. Tra questi possono esserci:
- Il superamento di un problema;
- Raggiungere un obiettivo sfidante;
- Il miglioramento delle relazioni tra il leader e i collaboratori;
- La trasformazione della cultura aziendale;
- Lo sviluppo di uno stile di leadership personalizzato ed efficace.
Vi sono particolari momenti in cui è più comune richiedere l’intervento di un coach. Questi momenti rappresentano fasi delicate della vita aziendale, nelle quali potrebbero emergere criticità nelle dinamiche di lavoro oppure in cui il leader potrebbe richiedere un supporto per assicurarsi di affrontare al meglio una transizione.
Uno di questi momenti è ad esempio l’ingresso del leader in un nuovo contesto di lavoro. In questo caso il leader ha l’obiettivo di conoscere e farsi conoscere nel modo giusto dai nuovi collaboratori, soddisfare le loro aspettative positive su di sé e instaurare il giusto clima lavorativo.
Un altro momento delicato in cui può rendersi evidente la necessità del supporto del coach è quando l’azienda attraversa un momento di crisi. In questa situazione, il coach potrà aiutarlo a adattare la propria leadership alla crisi attraversata, guidando i propri dipendenti al di fuori di essa nel miglior modo possibile.
Anche quando l’azienda non sta attraversando problemi o momenti delicati, il coaching sulla leadership può comunque essere utile per individuare modi sani e virtuosi di stimolare il potenziale di tutta la propria squadra di lavoro, portando così a un miglioramento della performance.
Leadership: le caratteristiche vincenti del leader
La letteratura organizzativa ci insegna che esistono molti stili di leadership. Gran parte del modo in cui il leader si relaziona ai suoi compiti, alle sue responsabilità e ai suoi dipendenti è legato alle proprie caratteristiche personali; oltre a queste, a influire sullo stile di leadership sono le condizioni di lavoro che si incontrano e ciò che si apprende sul funzionamento del mondo aziendale.
Uno degli stili di leadership più efficaci per il raggiungimento degli obiettivi aziendali è quella che viene definita “leadership orientata al coaching”. Il leader orientato al coaching svolge in buona sostanza il medesimo lavoro del business coach:
- Guida verso il raggiungimento degli obiettivi e il superamento degli ostacoli;
- Favorisce l’emergere delle potenzialità di ciascun individuo nel contesto di lavoro;
- Crea e valorizza le connessioni tra gli obiettivi personali di ciascuno e quelli dell’azienda;
- Incoraggia la trasformazione positiva della cultura aziendale;
- Supporta il gruppo nell’affrontare positivamente e proattivamente un cambiamento.
Tutti questi comportamenti riflettono perfettamente il lavoro che il coach strategico svolge nel contesto lavorativo. Grazie all’intervento di coaching, il leader è in grado di diventare egli stesso un coach per i suoi dipendenti. In questo modo, l’intero sistema aziendale beneficia degli effetti positivi del coaching svolto dal leader.
Il coaching ci insegna inoltre che leadership efficace è sempre una leadership fortemente personalizzata. Non esiste un unico modo di essere leader: le migliori caratteristiche di un leader dipendono sempre dal contesto in cui egli si trova e dalle sfide che affronta.
Nonostante ciò, si può affermare che il leader debba sempre essere dotato di una buona intelligenza emotiva e di intelligenza interpersonale. Queste caratteristiche, infatti, permetteranno al coach di rendersi conto delle esigenze e delle potenzialità dei propri collaboratori.
In che modo il coach lavora sulla leadership?
L’intervento che il coach strategico attiverà per aiutare lo sviluppo di una leadership efficace dipende da numerose variabili. Per questo motivo, il coaching strategico parte sempre una fase di analisi situazionale.
Durante questa prima fase, il coach si limita ad osservare il normale comportamento del leader nelle situazioni in cui si trova ad agire: prendere decisioni, organizzare riunioni, comunicare con i propri collaboratori, riferire ai propri superiori.
Anche se questo primo momento è principalmente osservativo, il coach sarà in grado di notare l’emergere di quelle che chiamiamo “tentate soluzioni ridondanti”. Si tratta di tutti quei modi di affrontare un problema che una persone mette in atto ripetutamente senza successo.
Questi tentativi inefficaci hanno spesso l’effetto opposto a quello sperato: invece che portare al raggiungimento di un obiettivo, ci allontanano da esso. Il coaching strategico considera l’organizzazione come un sistema complesso, composto da tanti individui interconnessi tra loro e che si influenzano reciprocamente. Per questo, è possibile affermare che le tentate soluzioni ridondanti hanno un effetto negativo su tutto il sistema-organizzazione.
Per via del loro effetto negativo che si riversa su tutta l’azienda, individuare queste tentate soluzioni è un passo fondamentale nel coaching. Una volta individuate, il coach lavorerà insieme al leader per cambiare il modo in cui egli risponde ai problemi o il modo in cui si approccia agli obiettivi da raggiungere.
Il coach insegnerà al leader a raggiungere quello che Giorgio Nardone chiama “cambiamento strategico”. Il cambiamento strategico consiste in una modifica dello status quo di un sistema. Tale cambiamento è finalizzato alla realizzazione di un nuovo equilibrio più funzionale e sano per il sistema stesso, esattamente come avviene in natura.
Il cambiamento strategico, dunque, non riguarda solo il leader. È un cambiamento che, partendo dal leader, investe l’intera organizzazione, portando così effetti positivi sulle relazioni, sul clima lavorativo e sulla produttività aziendale.
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Elio Zoccarato è un coach professionista qualificato AICP, ha frequentato la Scuola di coaching strategico-esperienziale FYM approfondendo il metodo strategico di Giorgio Nardone. Collabora stabilmente con il team di FYM e può aiutare efficacemente la crescita e la gestione dei team grazie all’esperienza di 25 anni di lavoro con squadre aziendali.
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