Il team coaching è una strategia mirata ad aumentare l’efficacia e la coesione dei team di lavoro. Il team coaching si rivolge a un gruppo di professionisti che lavorano insieme su un progetto e può coinvolgere i membri del team in una serie di sessioni sia di gruppo che individuali.
Il team coaching ha diversi vantaggi: è in grado di incrementare efficacemente la stabilità, il morale e la produttività dei gruppi, a vantaggio dell’organizzazione.
Ma come si svolge nel pratico una sessione di coaching? Su cosa si lavora e come si definiscono gli obiettivi? Voglio condividere con voi alcuni casi reali.
L’osservazione preliminare
Al fine di comprendere come strutturare l’intervento di coaching è necessario innanzitutto osservare il gruppo di lavoro e i suoi singoli componenti all’opera. Assieme all’analisi della domanda e delle richieste fatte dall’azienda, l’osservazione delle metodologie di lavoro del team è fondamentale per capire su quali dinamiche è necessario agire mediante il coaching.
L’osservazione è una fase fondamentale dell’intervento di coaching, e la sua importanza non deve essere sottovalutata. Oltre all’osservazione delle dinamiche interne al team, un’altra importante fase è quella dello studio di quelle che Giorgio Nardone (fondatore del coaching strategico) chiama “tentate soluzioni”.
La ricerca delle tentate soluzioni
Quando si presenta un problema, è naturale che l’essere umano vada alla ricerca di una soluzione. La soluzione che si cerca di mettere in atto è però sempre parzialmente influenzata da quelle che sono le nostre conoscenze, le nostre attitudini e le nostre esperienze passate. Dunque, può essere una soluzione fallimentare.
Quando il coach si approccia a un nuovo caso aziendale trova infatti spesso questa situazione: un manager o altre figure di responsabilità che gli riferiscono di aver già provato a risolvere la questione problematica, ma senza successo.
L’analisi di quali soluzioni sono state tentate senza successo dall’azienda sarà di vitale importanza per il coach al fine di comprendere sia l’approccio dell’organizzazione al problem solving, sia il motivo del fallimento dei suoi tentativi risolutivi.
Definizione degli obiettivi e del piano d’azione
Una volta terminata la fase di analisi delle dinamiche aziendali, è necessario comprendere e definire insieme all’organizzazione su quali obiettivi si deve lavorare. Questa fase è cruciale: tutti gli attori coinvolti nel processo (in questo caso il coach, l’azienda e i suoi dipendenti) devono avere chiari gli obiettivi da raggiungere al fine di sviluppare un percorso sensato, praticabile e utile.
Una volta chiariti gli obiettivi, il coach svilupperà il piano d’azione, ovvero una serie di interventi personalizzati e specifici per quell’azienda, finalizzati al raggiungimento degli obiettivi. Le sessioni di coaching possono essere sia individuali che di gruppo e hanno come obiettivo la liberazione del potenziale insito in ogni dipendente: è un percorso di scoperta di sé e degli altri, che permette a ogni dipendente di acquisire strumenti di sviluppo personale che potrà continuare ad applicare in futuro.
Vediamo ora alcuni casi reali per capire come agisce il team coach strategico.

Caso 1: Team coaching per affrontare la trasformazione dell’azienda
Il problema affrontato con questo team era relativo a un importante passaggio della trasformazione aziendale, in particolare all’arrivo di un nuovo leader. Il team stava affrontando un momento di insicurezza in merito alla stabilità del proprio incarico lavorativo: aveva bisogno, da una parte, di sviluppare fiducia verso lo stile di leadership del nuovo manager e, dall’altra, di aumentare l’impatto del proprio lavoro sulla prestazione globale dell’azienda, anche in un momento così delicato.
Cosa abbiamo fatto? Ecco una serie di tematiche e interventi su cui abbiamo lavorato mediante il team coaching.
- Costruire la fiducia e la capacità di aprirsi reciprocamente su ciò che funzionava e ciò che non funzionava;
- Identificare gli stili di gestione dei conflitti e il modo in cui questi aiutavano e ostacolavano l’efficacia del team;
- Aumentare la capacità di impegnarsi in una partecipazione significativa alle riunioni;
- Creazione di un senso comune dello scopo e dei principi del team.
I risultati: il team si è sostenuto e sfidato a vicenda per realizzare una trasformazione globale dell’azienda, influenzando le modalità di apprendimento proprie del team e dell’intera organizzazione.
Questo è solo un pezzo del “puzzle” del team coaching, incentrato sui processi interni del team. Le dinamiche interne, infatti, sono processi delicati che influenzano il lavoro quotidiano del team e per questo è necessario dedicargli la giusta importanza.
Proseguendo nell’intervento del coaching sarà poi necessario volgere lo sguardo del team verso l’esterno, ovvero lavorare su come i dipendenti si comportano nei confronti di stakeholder esterni o come si relazioneranno alla necessità di apprendere nuove competenze richieste dal mercato del lavoro.
Caso 2: coaching di gruppo per modificare i comportamenti del team
Il team in questione aveva subìto l’influenza di un comportamento poco etico da parte di un manager. Tale comportamento aveva influenzato l’intero stile di relazione all’interno del team: vi erano grandi problemi di fiducia, tentazione di incolpare costantemente gli altri, registrare ogni comportamento di ognuno e altri comportamenti disfunzionali, adottati come difesa nel periodo di permanenza del Senior Manager.
L’obiettivo del team in questo caso era quello di abbandonare queste modalità di comportamento e sviluppare abitudini collaborative più proattive ed efficaci, lavorando in un ambiente più produttivo e soddisfacente.
Sono stati definiti alcuni indicatori di successo per questo gruppo di lavoro, basati sulla valutazione della capacità del team di:
- Correre rischi che potrebbero portare a degli errori;
- Sostenersi e sfidarsi in modo costruttivo;
- Mantenere un focus sulle soluzioni piuttosto che sul conflitto;
- Se necessario, riprendersi a vicenda ma sempre riconoscendo i risultati ottenuti in circostanze difficili e sentendosi attrezzati per essere resilienti in futuro.
Abbiamo progettato un programma di team coaching che rispondesse alle esigenze dei singoli e del collettivo. Il lavoro in questo caso si è focalizzato sulla creazione di uno stile di comunicazione efficace, onesto, empatico. In particolare, le sessioni di coaching hanno avuto l’obiettivo di:
- Riconoscere i punti di forza e gli stili di lavoro dei singoli e del team;
- Cogliere le lezioni apprese dagli eventi passati;
- Creare processi di comunicazione positivi, lavorando sulla capacità di chiedere, dare e ricevere feedback;
- Prendere le giuste decisioni per il proprio livello di responsabilità;
- Riconoscere l’emergenza di potenziali rischi per la comunicazione e capire quando segnalarli;
- Organizzare riunioni di trasformazione per consentire ai membri del team di avere un momento dedicato al confronto e risolvere i problemi insieme.
È stato stabilito di svolgere una riunione dopo 6 mesi per valutare i progressi compiuti. Attualmente, questo programma di intervento è ancora in corso. I membri del team si sono lasciati finalmente alle spalle il passato e hanno fatto notevoli progressi nelle competenze interpersonali.
Al momento, il lavoro di coaching si sta incentrando sulla capacità di affrontare l’innovazione e il cambiamento all’interno dell’azienda. La prossima sessione di coaching riguarderà proprio la gestione di sé attraverso il cambiamento: il team sta per perdere alcuni membri importanti, ed è dunque necessario che l’equilibrio raggiunto dalla squadra di lavoro non venga scosso da questo avvenimento.
Caso 3: team coaching per la crescita dell’azienda
L’obiettivo del team era quello di porre le basi per una florida crescita della propria azienda. In questo intervento ho utilizzato la tecnica dello “scenario oltre il problema”, creata da Giorgio Nardone, che ho appreso dai colleghi di FYM©.
Questa tecnica consiste nel domandare al gruppo come immaginano sarà lo scenario relativo alla situazione da cambiare una volta che essa sarà finalmente cambiata; oppure, come immaginano lo scenario della propria organizzazione una volta risolto il problema che stanno affrontando; oppure, ancora, come immaginano il proprio scenario organizzativo una volta raggiunto l’obiettivo a cui aspirano.
La tecnica dello scenario oltre il problema, in sostanza, consente di immaginare quali saranno tutte le caratteristiche della situazione ideale, dopo aver realizzato il cambiamento strategico. Lo scenario immaginato definirà la visione futura per l’organizzazione.
Questo processo serve dunque a definire le priorità più importanti per arrivare da dove siamo ora fino al nostro traguardo ideale, prendendo in considerazione tutte le fasi intermedie, le forze e le debolezze del team; ma anche le opportunità e le minacce per il proprio percorso di crescita.
Risultati: l’azienda è cresciuta; i livelli di coinvolgimento dei membri del team nel lavoro sono aumentati, segnale di un forte commitment del team verso la crescita condivisa.
Il cambiamento portato avanti da questa squadra di lavoro ne ha ispirate altre: anche altre unità aziendali hanno preso l’iniziativa e hanno lavorato alla propria visione e al proprio piano strategico per il futuro.
Caso 4: coaching contro il turnover aziendale
L’intervento di coaching per questo team si è basato sull’obiettivo di ridurre il turnover aziendale e migliorare le performance del gruppo.
Abbiamo progettato un programma di sviluppo per il nuovo top team. Questo approccio ha trasformato lo stile aziendale da quello di una gestione di tipo didattico a una leadership ispirata.
Il programma di sviluppo ha avuto un effetto straordinario sull’azienda. L’ambiente e il clima ispirato dalla nuova leadership si è diffuso rapidamente in tutte le divisioni e i livelli. Il turnover del personale è diminuito drasticamente in tutti i reparti. Il personale, che prima era passivo e riservato, ha iniziato a prendere l’iniziativa e a mostrare un maggiore coinvolgimento nei processi lavorativi.
Quali sono i vantaggi del team coaching?
I casi illustrati permettono di comprendere il grande impatto che un intervento di coaching con il giusto coach può avere sull’intera struttura aziendale. La forza maggiore del coaching strategico sta nel fatto che esso non applica regole di intervento fisse, ma adatta la sua azione alla specifica esigenza del team su cui lavora. Ciò permette di costruire un cambiamento significativo, di valore, utile, accettato dal team e durevole nel tempo.
Il team coaching può ridurre i rischi di comunicazione e i conflitti: infatti, esso rappresenta un’eccellente opportunità per le persone che lavorano in un’organizzazione di condividere pensieri, idee ed esperienze in un setting accogliente e protetto.
È facile che i dipendenti abbiano paura di condividere i propri pensieri e le proprie idee in un ambiente di lavoro. Sarà proprio questo timore a impedire al team di raggiungere gli obiettivi più importanti dell’organizzazione. Per evitare che il conflitto e la conflittualità minino la produttività, il team coaching adotta un approccio incentrato sulla squadra e sulla sua sicurezza psicologica.
Elio Zoccarato coaching strategico
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Elio Zoccarato è un coach professionista qualificato AICP, ha frequentato la Scuola di coaching strategico-esperienziale FYM approfondendo il metodo strategico di Giorgio Nardone. Collabora stabilmente con il team di FYM e può aiutare efficacemente la crescita e la gestione dei team grazie all’esperienza di 20 anni di lavoro con squadre aziendali.
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