Stress positivo e negativo

Stress buono e stress nocivo: come gestirli nella vita e nel lavoro

Viviamo un’epoca in cui lo stress è diventato parte integrante della nostra quotidianità.

Tuttavia, è importante comprendere che lo stress, se affrontato correttamente, può trasformarsi da nemico a prezioso alleato.

Al giorno d’oggi, saper gestire efficacemente lo stress è essenziale, soprattutto se si considera l’impatto che esso può avere sul nostro lavoro e sul benessere personale.

È fondamentale distinguere lo stress “buono”, meglio noto come eustress, da quello nocivo, denominato distress.

Acquisire questa competenza, può fare la differenza tra il vivere un’esperienza lavorativa (e non solo) appagante e una estenuante.

Come distinguere lo stress buono da quello nocivo

Partiamo da un presupposto fondamentale: non tutto lo stress è dannoso.

Esiste infatti anche una forma di stress positivo, conosciuto come eustress.

L’eustress è quella sensazione di eccitazione in cui il battito cardiaco accelera e gli ormoni si diffondono nel corpo, ma non si percepisce né minaccia né paura.

Questa forma di stress si sperimenta ad esempio quando ci si esibisce su un palcoscenico, quando si sta per affrontare una partita importante o un primo appuntamento.

Lo stress positivo è a breve termine, ispira e motiva, concentra l’energia e migliora le prestazioni.

È uno stimolo leggero, temporaneo, che può spingere le persone all’azione, conferendo loro una maggiore resilienza alla depressione.

Dall’altro lato, lo stress negativo o distress ha un effetto logorante, genera nervosismo e danneggia la salute.

Può essere a breve termine (acuto) o cronico.

Lo stress cronico può causare mal di testa, insonnia, aumento di peso, ansia, dolore e pressione alta.

Il paradosso è evidente quando ci lamentiamo delle conseguenze di questo stress e, per assurdo, ci stressiamo ulteriormente!

Come affrontare dunque tutto ciò al meglio?

La chiave è saper distinguere lo stress positivo e quello negativo.

Mentre lo stress cronico può essere dannoso, quello a breve termine può essere un elemento positivo.

Ridurre il più possibile lo stress cronico e incorporare attività positive per promuovere lo stress positivo crea un equilibrio sano e migliora la qualità della vita.

Come ridurre lo stress nocivo

Imparare a gestire efficacemente lo stress è fondamentale per evitare che questo prenda il sopravvento sulla tua vita.

Ecco per te alcuni consigli pratici utili a contrastare lo stress negativo e promuovere un benessere ottimale:

  1. Elimina lo stress quando possibile. Impara a dire “no” più spesso, semplifica il tuo elenco di cose da fare ed evita le persone che ti stressano. La gestione efficiente del tempo può significativamente ridurre il livello di stress.
  2. Accetta gli eventi incontrollabili. Concentrati solo su ciò che puoi controllare e su come reagire anziché stressarti su ciò che non puoi cambiare.
  3. Coltiva momenti positivi. A fine giornata cerca sempre di trovare e valorizzare i momenti belli che hai vissuto, anche se brevi. Questi momenti, infatti, possono essere una fonte di conforto prima di addormentarsi. 
  4. Ricerca supporto. Parla con amici, familiari o professionisti per esprimere i tuoi sentimenti, prevenendo l’accumulo di stress. La condivisione può essere un efficace rimedio.
  5. Integra tecniche di rilassamento. Dedica un momento della tua giornata a tecniche di rilassamento come respirazioni profonde e attività che favoriscono la distensione muscolare. Queste pratiche favoriscono la riduzione dello stress accumulato.
  6. Movimento e camminata. Anche una breve camminata di 20 minuti a “mente libera” può migliorare notevolmente l’umore e ridurre lo stress. Russ Morfitt, esperto psicologo clinico, evidenzia l’importanza di muoversi e compiere azioni per contrastare la depressione.
  7. Dormi bene. Un sonno adeguato consente al corpo di recuperare energie. Potrai così affrontare al meglio le nuove sfide che ti aspettano.   

Lo stress sul lavoro

Nel contesto lavorativo, individuare le cause specifiche di stress positivo o negativo risulta complesso, poiché ciò che può essere uno stimolo positivo per una persona potrebbe costituire fonte di stress per un’altra.

È essenziale comprendere che ciò che trasforma uno stress positivo in uno negativo è la frequenza e la consistenza degli eventi stressanti, più che gli eventi stessi.

L’obiettivo non è eliminare completamente lo stress, ma trovare un equilibrio tra stress positivo e negativo.

La durata o il periodo in cui si sperimenta lo stress segna la linea di demarcazione tra queste due tipologie.

Lo stress positivo può attivare corpo e mente, fornendo l’energia necessaria per affrontare le sfide lavorative.

La situazione ideale prevede che, una volta portato a termine il compito o risolto il problema, lo stress si dissolva, riportando il sistema nervoso a uno stato di calma.

Lo stress acuto, gestito consapevolmente, può migliorare l’attenzione e le prestazioni comportamentali, riducendo l’ansia.

Tuttavia, lo stress diventa problematico quando persiste, trasformandosi in cronico.

Quest’ultimo si manifesta con sintomi come accelerazione del battito cardiaco e una costante sensazione di tensione, influenzando negativamente la produttività lavorativa.

Gestire lo stress cronico diventa cruciale per evitare di cadere in un loop di preoccupazioni continue e migliorare la propria esperienza lavorativa.

Stress sul lavoro

Le mie esperienze come team coach

Come team coach, ho affrontato diverse situazioni di stress sia positivo che negativo durante attività di team building con gruppi aziendali.

Voglio condividerne alcune con voi.

Stress Negativo

  1. Progetto con deadline stretta. Durante un periodo di lavoro intenso, un team si è trovato coinvolto in un progetto che aveva una deadline molto stretta. La pressione costante di rispettare il termine ha generato stress negativo, portando a notti insonni, ansia e tensione fisica.
  2. Conflitti interpersonali. Spesso ho conosciuto nei miei incontri persone che vivevano uno stress negativo a causa di un conflitto interpersonale con un/una collega. Le tensioni quotidiane e l’incapacità di risolvere la situazione hanno causato stress prolungato, influenzando negativamente il loro benessere.
  3. Incertezza. L’azienda per cui lavoravo in quel momento, stava affrontando una ristrutturazione. L’incertezza riguardo al futuro dell’occupazione ha generato uno stress considerevole. La mancanza di controllo sulla situazione ha contribuito a un senso di impotenza e stress persistente.

Stress Positivo

  1. Presentazione importante. Questa è un’esperienza che ho vissuto sulla mia pelle. Dovevo preparare e discutere una presentazione importante di fronte ad un pubblico molto esigente. Per me è stata un’esperienza di stress positivo: l’adrenalina e l’eccitazione hanno migliorato le mie prestazioni, stimolando concentrazione ed energia.
  2. Cambiamento di lavoro. Ho conosciuto un dirigente che, stanco della mancanza di stimoli sul lavoro, ha deciso di cambiare società. L’incertezza legata a questa decisione ha generato uno stress positivo: la sensazione di anticipare e affrontare nuove sfide ha portato a un senso di realizzazione e crescita personale.
  3. Sviluppo della leadership. Durante un workshop, in un’attività focalizzata sullo sviluppo delle capacità di leadership, alcuni partecipanti hanno sperimentato e vissuto sulla propria pelle lo stress positivo di essere posti al centro dell’attenzione. La responsabilità di guidare il gruppo ha portato a una crescita individuale e ha stimolato la riflessione sulla leadership.

In ognuna di queste situazioni, ho promosso e incentivato la consapevolezza individuale e del team, incoraggiato la riflessione e fornito strumenti utili per affrontare lo stress in modo costruttivo e riconoscere le emozioni ad esso associate.

Elio Zoccarato team coach

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Elio Zoccarato è un coach professionista qualificato AICP, ha frequentato la Scuola di coaching strategico-esperienziale FYM approfondendo il metodo strategico di Giorgio Nardone. Collabora stabilmente con il team di FYM e può aiutare efficacemente la crescita e la gestione dei team grazie all’esperienza di 26 anni di lavoro con squadre aziendali.

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