Spesso i confini tra team building e business coaching risultano sfumati e i loro significati sembrano sovrapporsi. Questo perché entrambi gli approcci si occupano dello sviluppo e della crescita dei dipendenti, affinché questi siano più efficienti e contribuiscano al meglio al successo di un’azienda.
Ogni organizzazione o azienda ha infatti degli obiettivi da perseguire e raggiungere e, avere dipendenti e collaboratori che siano capaci ed efficienti, è proprio l’ingrediente di base per far si che l’azienda cresca e raggiunga i traguardi che si è prefissata.
Detto ciò, però, team building e business coaching si differenziano sotto diversi aspetti: vediamo quali sono.
Qual è la differenza tra team building e business coaching?
La differenza principale è che il team building è un tipo di attività che si svolge in gruppo. L’obiettivo infatti è quello di far lavorare il team sulla comunicazione, sulla collaborazione e sul lavoro di squadra.
Il business coaching invece, si svolge tipicamente su base individuale.
In questo caso, infatti, il lavoro si concentra su questioni specifiche relative ad un singolo individuo. Il coach si dedica alla risoluzione dei problemi personali di un solo dipendente e all’abbattimento delle “barriere” che impediscono a quella specifica persona di esprimere il suo pieno potenziale sul lavoro.
Un elemento imprescindibile del business coaching è la capacità di sviluppare un rapporto di fiducia tra il coach e la persona da seguire.
Infatti, solo se ci si affida al coach e gli si parla con onestà sarà possibile individuare soluzioni efficaci. Senza questa apertura, le sessioni di coaching potrebbero risultare infatti infruttuose.
Come abbiamo visto il soggetto su cui si svolge una sessione di business coaching è il singolo individuo; ciò nonostante, è importante sottolineare come molto spesso alcuni dei problemi individuali hanno in realtà un legame con le dinamiche di gruppo e con il gruppo stesso.
Ad esempio, il problema da affrontare potrebbe aver avuto origine da una discussione con un collega o dalla difficoltà di lavorare all’interno di un gruppo, piccolo o grande che sia.
Ed è proprio per questo motivo che spesso le attività di business coaching e team building si sovrappongono e si integrano in modo complementare.
Come si integrano il team building e il business coaching?
Il team building e il business coaching si integrano l’un altro proprio perché consentono all’azienda di lavorare su due fronti differenti, ma seguendo un obiettivo comune: la crescita del team e dell’azienda.
Nel business coaching si lavora non solo con i dipendenti, ma anche con manager e altre figure che ricoprono posizioni apicali nell’azienda. In questo caso, ad esempio, affiancare al business coaching attività di team building può essere estremamente utile a favorire una comunicazione più aperta ed efficace tra manager e dipendenti.
Capita infatti spesso che manager e dipendenti non abbiano molte occasioni di confronto e altrettanto spesso capita che i dipendenti vedano i loro responsabili come individui “alieni” che impartiscono ordini e con i quali non è possibile sostenere una conversazione alla pari.
Vedere i propri manager svolgere attività diverse in contesti meno formali e, magari di divertimento, può aiutare a ridimensionare la barriera relazionale e comunicativa.
Impostare infatti una comunicazione efficace è un elemento fondamentale al successo sia del singolo che dell’intero team, vediamo perché.
Perché la comunicazione è così importante?
I migliori rapporti di lavoro sono quelli basati su una comunicazione chiara, efficace e onesta.
Se le persone hanno paura o non sono disposte a comunicare tra loro, è altamente probabile che la produttività ne risenta direttamente.
Infatti, i lavoratori che comunicano bene sono anche quelli più produttivi e che commettono meno errori.
Proprio per questa ragione sempre più aziende decidono di investire risorse in attività che consentano ai propri dipendenti di lavorare e sviluppare una comunicazione efficace.
Talvolta potrebbe essere necessario comunicare di più, altre volte invece è utile comunicare meno ed essere più sintetici, o ancora potrebbe essere necessario modificare il messaggio e la modalità di trasmissione.
Tutto dipende dal settore, dalla situazione, dai diversi ruoli nel gruppo, dalla gerarchia aziendale e da molto altro ancora.
Per aiutare i dirigenti e i dipendenti a raggiungere una qualità e una quantità di comunicazione ottimale, è dunque necessaria una formazione approfondita e personalizzata che tenga conto di quelle che sono le caratteristiche dell’azienda e dei suoi dipendenti.
In che modo il business coaching può aiutare a risolvere problemi di comunicazione?
Il business coaching viene spesso utilizzato, tra l’altro, per identificare e correggere eventuali problemi tra individui che hanno difficoltà a comunicare o a lavorare in gruppo.
La mancanza di comunicazione e l’incapacità di lavorare in gruppo può far sì che un’azienda sia significativamente al di sotto del suo potenziale.
Uno degli obiettivi principali del business coaching è invece proprio quello di aiutare gli individui e i team a sfruttare al meglio le loro capacità e peculiarità.
Alla base di un’efficace sessione di business coaching c’è sempre l’analisi della situazione iniziale, di ciò che sta accadendo e delle possibili cause. Solo se si identificano con chiarezza i problemi e le ragioni esatte che li causano, sarà possibile poi elaborare e attuare strategie efficaci per porre rimedio alla situazione.
Una delle abilità chiave di un business coach è dunque la capacità di mettere le persone nella condizione di parlare con chiarezza ed onestà dei propri problemi, anche quando questo implica ammettere le proprie mancanze ed errori.
Questo rappresenta un compito assai complesso proprio perché il coach si troverà di fronte persone e situazioni ogni volta diverse e peculiari.
Quando si lavora in team, infatti, è bene ricordare che una squadra è composta da individui singoli, ognuno con una determinata personalità.
Questo può rendere le cose difficili sia quando si tratta di lavorare in team, ma anche quando si è chiamati ad organizzare eventi di team building in cui coinvolgerli. Molto probabilmente ognuno avrà infatti bisogno di essere gestito in modo diverso, avrà esigenze diverse e anche fattori di motivazione differenti.
Ad esempio, alcuni dipendenti vogliono che le cose rimangano esattamente come sono. Per molti, la sicurezza e la stabilità sul luogo di lavoro sono uno dei desideri più importanti. Si sentono a loro agio nella condizione attuale e desiderano che nulla cambi. Questa riluttanza ad accettare nuove sfide e ad adattarsi ai cambiamenti può però provocare frustrazioni nei dirigenti.
Altri invece hanno un forte desiderio di avanzare e per loro questo scenario di immobilità sarebbe intollerabile e li potrebbe indurre a cercare una nuova occupazione.
Proprio a causa di questa varietà di situazioni, contesti e persone un buon coach deve essere in grado di identificare ciò che un dipendente desidera, cosa lo motiva così da poterlo spronare a dare il meglio di sé.
La stessa abilità è poi richiesta anche a qualsiasi manager che, grazie al supporto di un coach e del business coaching, imparerà ad identificare le esigenze specifiche dei propri dipendenti e, sulla base di queste, ad incanalare al meglio il potenziale di ognuno di loro.
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