Il coaching strategico è una modalità di intervento che mira a lavorare con individui o gruppi per il raggiungimento di uno specifico obiettivo. Il coaching strategico lavora sul superamento dei limiti dell’individuo, favorendo una ristrutturazione della percezione che porti ad agire diversamente di fronte a un problema da risolvere o a una meta da raggiungere.
Il coaching strategico basa il suo intervento sulla possibilità di ottenere quello che Giorgio Nardone (fondatore della metodologia del coaching strategico) definisce “cambiamento strategico”. Il cambiamento strategico consiste in una modifica dello status quo di un sistema. Tale cambiamento è finalizzato alla realizzazione di un nuovo equilibrio più funzionale e sano per il sistema stesso, esattamente come avviene in natura.
Il cambiamento strategico è fondamentale per superare quei “blocchi” che impediscono il raggiungimento di un obiettivo. Si tratta di un tipo di cambiamento che pone le sue radici non nella cognizione, bensì nell’emozione. Le strategie attuate nell’intervento di coaching strategico favoriscono la possibilità di sperimentare delle esperienze emozionali correttive.
Provare delle nuove emozioni permette di modificare la propria percezione della realtà. È proprio questo cambiamento della percezione che permette di individuare nuove strade per raggiungere i propri obiettivi o di scoprire nuove risorse e talenti dentro di sé.
Il cambiamento strategico può essere di diversi tipi:
La possibilità di ottenere un vero cambiamento strategico è strettamente legata al ricorso alla comunicazione strategica. La comunicazione strategica rende possibile impiegare ogni forma di linguaggio (verbale, non verbale, para-verbale) per indurre nelle persone l’esperienza emozionale funzionale al cambiamento strategico del sistema.
Il coaching strategico utilizza dunque una comunicazione persuasoria finalizzata a favorire un cambiamento del punto di vista dell’individuo o dei membri che compongono il sistema.
Il fine del coaching strategico è di individuare e superare efficacemente un limite, definendo soluzioni inaspettate o facendo emergere talenti e risorse di cui le persone non sono sempre pienamente consapevoli. Può essere un intervento rivolto al singolo individuo oppure a un gruppo (team coaching).
Il coaching strategico può assumere la forma di un intervento di risoluzione di un problema, ma non solo. Può essere, infatti, anche un importante strumento preventivo di eventuali ostacoli che i sistemi possono incontrare durante il loro percorso.
Il coaching strategico è uno strumento utile alla crescita sia personale che professionale.
In ambito organizzativo, il coaching strategico trova la sua applicazione nel coaching aziendale e nell’executive coaching.
Le aziende sono senza dubbio delle realtà complesse, costituite da molti individui diversi tra loro. Per questo motivo, l’organizzazione deve prevedere e gestire correttamente un’evoluzione costante delle strategie che attua al suo interno.
In questi contesti il coach può avere un ruolo chiave per
Il coaching strategico deve la sua efficacia al fatto di essere un modello non normativo. Cosa vuol dire ciò?
Il coaching strategico non è un modello che si fonda su una teoria rigida e specifica. La particolarità del coaching strategico è invece quella di essere una metodologia flessibile, in grado di adattarsi alle persone che compongono il sistema con cui si lavora, ai problemi da risolvere e agli obiettivi da raggiungere.
Questa flessibilità rappresenta un incredibile punto di forza del coaching strategico: poiché ogni individuo è diverso e unico, anche le metodologie di intervento e di comunicazione strategica dovranno essere uniche, adattandosi alle persone con cui si lavora.
Come ha affermato Nardone, il coaching strategico rappresenta una “tecnologia per trovare soluzioni”. Si tratta di un metodo efficace che utilizza degli stratagemmi estremamente semplici, anche in quelle condizioni che apparentemente richiedono una strategia complessa e articolata per ottenere un cambiamento.
Il coach strategico è colui che possiede le competenze e gli strumenti necessari a superare in maniera rapida ed efficiente il blocco che il sistema o l’individuo incontra. Il coach strategico lavora per favorire l’emergere delle potenzialità intrinseche dei suoi clienti.
Una delle competenze fondamentali del coach strategico è quella del problem solving strategico. Questa competenza descrive la capacità del coach di riconoscere gli ostacoli che impediscono lo sviluppo del pieno potenziale dell’individuo e di applicare in maniera flessibile il suo modello di riferimento, adattandolo al sistema su cui sta intervenendo.
Per il coach strategico non è importante indagare quali siano le cause profonde del funzionamento di un sistema, ma capire come il sistema funziona e come favorirne un funzionamento migliore.
Un ulteriore punto di forza del coaching strategico è la sua capacità di essere autocorrettivo. Il coach strategico, infatti, possiede la capacità di osservare la reazione del sistema al suo intervento e di ricalibrare tattiche e strategie al fine di correggere progressivamente il modello applicato.
Il coaching strategico lega la sua efficacia alla possibilità di sperimentare delle emozioni e delle esperienze nuove, inaspettate e per questo capaci di favorire un cambiamento duraturo delle percezioni dell’individuo.
Mentre molte forme di coaching tradizionale si concentrano semplicemente sul raggiungimento di un obiettivo specifico, il coaching strategico mira ad avviare un percorso di crescita unico per ogni individuo.
In questo percorso il coach strategico fornisce alle persone gli strumenti per scoprire le proprie potenzialità individuali, che potranno applicare da quel momento in poi in qualsiasi contesto e per qualsiasi obiettivo vorranno raggiungere.
Il coaching strategico può rendere le persone dei “self-coach”, dei coach di sé stessi. Attiva dunque un percorso di autosviluppo che consente all’individuo stesso di capire quando si trova di fronte a un blocco e di attivare le risorse necessarie ad evitarlo o a superarlo rapidamente.
Ciò che distingue il coaching strategico da altre forme di coaching tradizionale è inoltre l’utilizzo di logiche che vadano al di là dei princìpi logici ordinari e rigidamente razionali.
Solo attraverso l’applicazione di una logica non convenzionale è possibile trovare nuove soluzioni, ancora inesplorate ma estremamente efficaci per intervenire sulle condizioni del sistema.
Il coaching aziendale può essere utile a tutte le organizzazioni che si trovano di fronte a un problema nel gruppo di lavoro o che vogliono migliorare la qualità del lavoro, del clima e delle decisioni aziendali.
Spesso molte realtà aziendali arrivano a richiedere un intervento di coaching strategico quando si trovano di fronte a un ostacolo che impedisce il raggiungimento di un obiettivo di business. In questa situazione solitamente l’azienda si adopera per comprendere la causa del problema e mettere in atto una serie di interventi risolutivi, che si rivelano però inefficaci.
In un sistema complesso come quello aziendale, le soluzioni che si tentano possono essere molteplici e avere l’effetto opposto a quello desiderato: piuttosto che risolvere il problema, i tentativi di soluzione peggiorano lo stato del sistema.
In questa situazione, il coach strategico sarà in grado di spostare il focus dell’attenzione dalle presunte cause del problema verso le modalità di funzionamento del sistema. Egli ragionerà inoltre su come mettere in atto nuove soluzioni creative, efficaci ed efficienti per il miglioramento complessivo del sistema.
L’intervento di coaching strategico agisce migliorando diversi aspetti della realtà organizzativa e favorendo un aumento del benessere all’interno dell’organizzazione nel suo complesso.
Ogni membro del sistema viene investito dal cambiamento strategico che avviene in azienda. Tuttavia, è bene che ad acquisire competenze di coaching strategico siano soprattutto le figure che ricoprono ruoli di leadership.
Manager e responsabili delle varie funzioni aziendali sono figure chiave all’interno dell’organizzazione, e costituiscono spesso un punto di riferimento per il proprio gruppo di lavoro. È importante dunque che siano in grado di mettere in pratica azioni caratterizzanti il loro ruolo di leader, quali
aiutare i propri collaboratori a sviluppare le proprie potenzialità e a trovare nuove soluzioni quando si trovano di fronte a un problema.
Il coaching strategico è una metodologia di intervento adatto a qualsiasi contesto in cui una persona desideri far emergere le proprie risorse e potenzialità per sviluppare al meglio i propri talenti o per superare un ostacolo.
Esattamente come nel caso del coaching aziendale, il coaching strategico può essere applicato anche alle performance individuali in campo artistico, sportivo, didattico e di ricerca.
Anche in questi contesti, infatti, il coaching strategico sfrutta la performatività del linguaggio e la comunicazione strategica per arrivare ad una ristrutturazione della percezione individuale.
Questo cambiamento rappresenta il momento chiave in cui la persona può scoprire dentro di sé nuove risorse e diventare in grado di applicarle in maniera continuativa.
Il primo passo in un intervento di coaching strategico consiste nell’individuare il blocco o il problema che impedisce il raggiungimento dell’obiettivo desiderato.
La fase successiva consiste nel prendere in considerazione quelle che definiamo “tentate soluzioni ridondanti”. Si tratta di quei tentativi di soluzione che vengono messi in atto ripetutamente senza successo e che possono avere l’effetto di peggiorare la condizione del sistema, allontanandolo ulteriormente dal raggiungimento dell’obiettivo.
Durante questa fase si devono analizzare le percezioni che accompagnano le tentate soluzioni ridondanti. Tali percezioni derivano da quattro sensazioni primitive: paura, rabbia, piacere e dolore.
Arrivati a questo punto, si tenta di capire insieme al cliente se in passato c’è stato un momento in cui si è tentata una soluzione diversa da quella abituale e quali esiti ha prodotto.
Se ciò non è mai avvenuto, questo momento diventa l’occasione per mettere in atto uno stratagemma nuovo, pianificato in maniera specifica sulla base del sistema e del problema su cui si lavora.
Scegliere il giusto coach è fondamentale. Il coach agisce come facilitatore del processo di cambiamento del suo cliente, dunque la riuscita del coaching strategico si lega necessariamente al rapporto che si instaura tra coach e cliente.
Empatia, professionalità e capacità di ascoltare senza pregiudizio sono caratteristiche fondamentali di un buon coach. Il coach strategico deve inoltre conoscere a fondo la comunicazione e saperla utilizzare per aiutare i suoi clienti a raggiungere i loro obiettivi. La comunicazione strategica è uno degli strumenti fondamentali negli interventi di coaching. Per questo motivo, un buon coach strategico deve essere dotato di
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Elio Zoccarato, già direttore creativo di Sunny Way, è un coach strategico che applica la metodologia di coaching di Giorgio Nardone. Ha ottenuto la certificazione di coach strategico presso la società FYM – Free Your Mind.
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